Un piccolo progetto per recuperare i tronchi degli alberi, soprattutto dei platani, tagliati per motivi di sicurezza nelle aree dei parchi e del centro storico di Orvieto trasformandorli in piccole librerie e punti di scambio bookcrossing.
Non si parte da zero, anzi si parte con un periodo di sperimentazione e prova fatta attraverso l’attivazione di una piattaforma locale di Bookcrossing e Booksharing, dell’attivazione di aree di distribuzione tra le quali proprio gli alberi tagliati, i magnifici platani dei quali non restano che i monconi. L’idea è quella evitare che le aree verdi possano diventare soltanto altri parcheggi.

In termini di costi la cosa è poco impegnativa: si deve semplicemente proteggere la parte superiore dei monconi con una spessa superfice di vetro di sicurezza o plexyglass ampia a sufficenza ad impedire che la pioggia arrivi alla superficie a cui è collegata da separatori per lasciare alcuni centimetri in modo da poterci infilare libri e mani.
Nella foto l’Albero del Bookcrossing di piazza XXIX Marzo in Orvieto.
Una piccola targhetta che individua il nome dell’albero del bookcrossing presso il quale si depositano o prelevano i libri, inoltre le istruzioni per l’utilizzo della piattaforma bookcrossing.com attraverso cui seguire la storia dei singoli volumi liberati qui in città o che dalla città sono partiti ed andati lontano.
Depositata in Comune la proposta per l’utilizzo gratuito fino al 2018 incluso della neonata piattaforma Visit Orvieto, scritta in #Bootstrap, #parallax e tecnologie native per i sistemi come smartphone e tablet.

La crisi turistica locale intanto si é conclamata dalla chiusura temporanea per mancanza di occupanti in alcuni alberghi in Orvieto centro. L’assenza di un responsabile al marketing territoriale è a sua volta conclamata da tempo ed ora le attività cominciano a scricchiolare. La ristorazione forse va anche peggio sempre più concentrata e meno diffusa.
A poco valgono le stime sulle bigliettazioni del Pozzo di un turismo mordi e fuggi che tratta questo che dovrebbe essere un centro come puro passaggio.
Inoltre ci si é messo il terremoto ed a parte le azioni isolate di alcuni operatori é mancata una campagna di recupero dal fuggi fuggi delle prenotazioni straniere.
Da cittadini e come associazione ANAM abbiamo deciso di offrire gratuitamente al Comune un portale di incoming turistico fatto apposta per Smartphone e Tablet che punti a far prenotare pernottamenti in città, a fare base ad Orvieto che potete trovare all’indirizzo http://visit-orvieto.com/ e cominciare a provare, in tale senso è iniziata anche una distribuzione locale di diecimila volantini nelle aree strategiche e negli info point.
Invito quindi gli operatori della comunicazione locale a darci una prima occhiata e restituirci le prime impressioni.
Sperando che dal Comune vogliano cogliere questa occasione.
Un saluto,

Le Aree Interne sono quella vasta parte del territorio nazionale – pari a circa il 60 per cento della superficie – che per carenza di servizi, di opportunità, per il degrado ambientale e paesaggistico, stanno subendo un calo o invecchiamento della popolazione. Chi ancora oggi vive in queste aree, quasi un quarto della popolazione italiana, in assenza di solide prospettive di rilancio avrà sempre più difficoltà a rimanervi in futuro.
A questa parte di popolazione occorre garantire innanzitutto la piena “cittadinanza”, intesa prioritariamente come diritto all’Istruzione, alla Salute e alla Mobilità. Contestualmente occorre proporre progetti di rilancio delle opportunità economiche incentrati sulla valorizzazione e riqualificazione delle risorse esistenti, e su dinamiche di scambio più virtuose che in passato con i territori più dinamici e densamente popolati. Di questo si occupa la Strategia Nazionale per le Aree Interne che il governo ha lanciato per il periodo di programmazione 2014-2020.
Ovviamente Orvieto è inclusa nelle Aree Interne ed è capofila della sperimentazione della Strategia Aree Interne in Umbria.
Sintesi (basata sugli schemi obbligati del MiSe):
Continua a leggere Distretto culturale Aree Interne dell’orvietano (DICET) →
Pagine di un professionista IT impegnato nella società civile.