SI CHIEDE A GRAN VOCE UN’AUTORITÀ CHE CERTIFICHI LE BLOCKCHAIN DI REGISTRI “DISTRIBUITI” ITALIANI MA C’È PIÙ DI UNO SCOGLIO.
Innanzitutto come in ogni applicazione tecnologica assolutamente utile in termini di proof-of-concept ma drammaticamente difficile da implementare all’interno della variegato universo della “cosa pubblica” italiana occorre fare una valutazione costi-benefici.
Di suola blockchain esprime i suoi vantaggi quando si può e si vuole distribuire un database su un’ampia Platea. Ma se il tenutario dei registri è uno o pochi in termini di risorse è un dispendio. Non ci sono santi è così.