Pensieri sparsi di un ICT sul miglioramento continuo, Kaizen in giapponese, e sulla necessità di un continuo upgrade da 🔝💯 delle proprie competenze. Oggi si parla di ⤵️
(Dis)Imparare dai maestri Zen?
Sappiamo che bisognerebbe avere un atteggiamento di apertura, entusiasmo e mancanza di preconcetti quando si studia una materia, anche quando si studia a un livello avanzato. Lo sappiamo bene, ma non è semplice. Bisognerebbe disimparare non le competenze ma quei condizionamenti, quegli automatismi che si stratificano negli anni.
Disimparare non dimenticare, e neppure superare le cose imparate. La relazione di fiducia con le proprie esperienze non deve essere messa in discussione quando si affronta una nuova prospettiva.
Non c’è infatti contraddizione, neppure sostituzione ma aggiunta di nuovo sapere e saper fare.
E nel mondo ICT questo accade continuamente.
Shoshin
Questo è il nome che i maestri zen buddisti danno all’atteggiamento di “mente che decide di iniziare la pratica religiosa” dei propri accoliti. Si tratta appunto di apertura, determinazione, passione e assenza di preconcetti. Una calma profonda e la fiducia che si possa introiettare ciò che si apprenderà: questo è lo shoshin. Ed è un atto volitivo, una scelta, e non passivo recepire.
C’è equilibrio nella fermezza volta alla conoscenza.

Reskilling, Upskilling e life long learning sono scelte nelle quali tra tutte le caratteristiche mentali e caratteriali immaginabili è proprio la volontà a fare la differenza. A costituire l’impegno.
Quindi impegnatevi. Nessuno vi chiede di raggiungere l’illuminazione, solo di trovare tempi e modi per migliorare sempre le vostre competenze. Che aspettate?
Silvio Torre:

Member of European Commission’s National Interoperability Framework Observatory, and contributor to Semantic Interoperability Community, committed to develops solutions to help European public administrations perform seamless and meaningful cross-border and cross-domain data exchanges.