Note sull’usabilità e l’appeal delle interfacce tra persone e tecnologie, tra software e chi ci lavora. Oggi si parla di ⤵️
Mobile design per manager
Ci credereste? Una delle cose che mi ha avvicinato di più al digitale è il suo essere analogico e quindi già visivamente promettere il risultato che avrebbe dato. Nel mio caso permettermi di programmare le funzioni di elaborazione delle risposte di un computer.
Il design, il frontend e le interfacce hanno un ruolo funzionale e profondo.
Pensieri sparsi di un ICT sul miglioramento continuo, Kaizen in giapponese, e sulla necessità di un continuo upgrade da 🔝💯 delle proprie competenze. Oggi si parla di ⤵️
(Dis)Imparare dai maestri Zen?
Sappiamo che bisognerebbe avere un atteggiamento di apertura, entusiasmo e mancanza di preconcetti quando si studia una materia, anche quando si studia a un livello avanzato. Lo sappiamo bene, ma non è semplice. Bisognerebbe disimparare non le competenze ma quei condizionamenti, quegli automatismi che si stratificano negli anni.
Disimparare non dimenticare, e neppure superare le cose imparate. La relazione di fiducia con le proprie esperienze non deve essere messa in discussione quando si affronta una nuova prospettiva.
Non c’è infatti contraddizione, neppure sostituzione ma aggiunta di nuovo sapere e saper fare.
Pensieri sparsi di un ICT sul miglioramento continuo, Kaizen in giapponese, e sulla necessità di un continuo upgrade da 🔝💯 delle proprie competenze. Oggi si parla di ⤵️
Cosa hanno in comune la mente che avevi a 10/12 anni e la tua oggi?
Per antonomasia la mente degli adulti è esercitata per “sfruttare al meglio l’esperienza”, ripetere con rapida efficienza i pattern conosciuti ed evitare i percorsi meno noti. Sul lavoro soprattutto questa esperienza ha un valore riconosciuto e permette di anticipare le problematiche note.
Al contrario i più giovani, non avendo un bagaglio di esperienza da cui attingere tendono ad osservare (curiosità) ed accettare le novità con maggiore prontezza (la mente dei ragazzi è come una spugna).
Ascolta il cambiamento
Fatte queste premesse occorre valutare come, in presenza di un contesto che vive di rapidi e profondi cambiamenti, come il caso dell’ICT, tra le attitudini più importanti per i più adulti, e soprattutto per gli esperti, ci sia la capacità di mantenere viva la curiosità e la capacità di imparare. Insomma di rimanere in ascolto attivo perlomeno per quanto riguarda il proprio ruolo e contesto.
Questo modo di essere può aiutare ad affrontare i processi necessari di reskilling, che nell’ICT significa rimettersi in discussione nelle proprie esperienze ogni 2/3 anni o giù di li, ma anche ad affrontare nuove sfide in nuovi ambiti che si affacciano prepotentemente come cambi di paradigma organizzativi, lavorativi e tecnologici. Chiamatelo Upskilling o life long learning ma sappiate che fa parte del gioco, soprattutto nel nostro mestiere.
Per farla semplice negli ultimi 10 anni sono arrivati i tablet, le blockchain, docker e containeering, orchestrazioni (kubernetes), le smart Tv e gli smart watches, la diffusione IoT nelle case con i vari Nest ed Amazon Alexa, i database NoSql, gli operatori cloud ed i propri servizi a cominciare da AWS ed Azure, e poi Whatapp, la DAD e lo Smartworking, droni e sistemi di guida autonoma con altre decine di altre rivoluzioni, largamente inattese, che oggi diamo per scontato.
Avranno anche queste il proprio ciclo di vita come le sale giochi, le stampanti ad ago ed i telefoni a gettone. Ed ancora una volta i più curiosi ed attenti saranno protagonisti della transizione e guideranno il cambiamento.
E Voi non siete curiosi?
Silvio Torre:
Member of European Commission’s National Interoperability Framework Observatory, and contributor to Semantic Interoperability Community, committed to develops solutions to help European public administrations perform seamless and meaningful cross-border and cross-domain data exchanges.
Negli ultimi anni, i microservizi sono lo stile architetturale di riferimento per la progettazione e la creazione di #software applicativi, soprattutto nell’ambiente nativo del #cloud.
Nel 2021 credo proprio si possa dire che è divenuto fondamentale che gli sviluppatori conoscano i #microservizi.
#microservices#microservicesarchitecture
Architettura dei microservizi? Innanzitutto bisogna chiarire che si tratta di una variante dello stile strutturale dell’architettura orientata ai servizi che organizza un’applicazione come una raccolta di servizi liberamente associati. In un’architettura di microservizi, i servizi sono precisi e i protocolli sono leggeri. Secondo Gartner si tratta di questo
É lunedì di Pasquetta e siamo in piena in zona rossa. Si fa colazione con quello che normalmente si sarebbe dovuto portare alla scampagnata, e che oggi al massimo puoi portare al giardino di casa. Nel frattempo in vista della riunione Nifo e della grande mole di lavoro che il prossimo periodo impatterà su tutto il mio comparto recupero un po’ di skill relative al quadro normativo italiano ed europeo.