Orvieto ed il suo territorio

A differenza di molti altri comuni del centro d’Italia, Orvieto è una bella sfida da gestire e governare se non la vivi innanzitutto da cittadino.

Primo problema: l’estensione. Orvieto è immensa e con i suoi 281 km² di superficie è uno dei comuni più grandi d’Italia. Per i confini di Orvieto superano quelli di capoluoghi come Parma, Reggio Calabria, Regio Emilia, Lecce e persino Genova o Napoli. Orvieto è in provincia di Terni, città che ha sei volte la propria popolazione e meno della metà di territorio da dover gestire e manutenere.

Chiaramente con un’area così ampia uno dei problemi da affrontare è nelle diverse tipologie di ambienti da curare. Ancora una volta dobbiamo intenderci con i numeri che partono dai 120 metri di quota di Orvieto Scalo alla cima del Monte Peglia che sfiora gli 850. Un’escursione verticale imponente che rappresenta anche una seria diversità climatica nella stessa cittadina, con aree su cui splende il sole mentre le valli sono immerse nell’umido e nella nebbia, con le piogge sui rilievi che gonfiano rapidamente i torrenti ed i fiumi in valle dove invece magari non piove.

Quanto ai corpi d’acqua Orvieto è la confluenza dei due fiumi Paglia e Chiani ed ha ai suoi confini meridionali la confluenza del Paglia col Tevere. Ha la sponda settentrionale del lago di Corbara ed altri corpi lacustri a Sugano ed all’origine del Carcaione (altro torrente che passa in città). Insomma una delicatissima condizione di equilibrio dinamico dell’assetto idrogeologico che ha avuto negli ultimi 12 anni ben sette eventi alluvionali e tre siccità conclamate.

Va da se che le risorse umane e fiscali dei circa 20.000 abitanti sono insufficienti per le azioni di gestione ordinaria e straordinaria di un tale territorio ad un livello di servizio sufficente per tutte le frazioni (Bagni, Bardano, Baschi Scalo, Benano, Biagio, Botto, Buon Viaggio, Canale, Canonica, Capretta, Ciconia, Colonnetta di Prodo, Corbara, Fossatello, Morrano, Mossa del Palio, Orvieto Scalo, Osa, Osarella, Osteria Nuova, Padella, Pian del Vantaggio, Ponte del Sole, Prodo, Rocca Ripesena, San Bartolomeo, San Faustino, Sferracavallo, Stazione di Castiglione in Teverina, Villanova, Sugano, Titignano, Tordimonte, Torre San Severo) alcune delle quali hanno davvero solo un pugno di residenti.

La sfida delle Aree Interne parte proprio da Orvieto nella regione Umbria ed è proprio qui che si possono esprimere le migliori soluzioni partendo però dall’idea che questa città non è solo il bellissimo borgo sulla rupe tufacea ma una realtà molto più complessa.

Silvio Torre, Orvieto 5 Stelle

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