GUERNICA

– GUERNICA –

Guernica non è solo il nome dell’opera più nota di Picasso ma soprattutto è il nome della città bombardata a tappeto da tedeschi ed italiani nel 1937 nel tentativo (riuscito) di rovesciare la seconda repubblica spagnola appoggiando quella che sarebbe diventata la dittatura di Franco (terminata nel 1975 col passaggio alla…  monarchia).

Fu proprio l’evento del bombardamento e quello che ne segui ad ispirare l’autore che ne immortalò gli archetipi, su tutti la madre che stringe il bimbo morto che urla disperata.
Ci si rivede tutto questo venticinquennio di missili, droni ed aerei bombardieri in medioriente e, nel vicino Mediterraneo, dal Libano alla Libia.
Meno di tre anni dopo dall’esposizione universale di Parigi dove l’opera fu presentata, in un quadro internazionale di crisi e sanzioni economiche in continua escalation, scoppiò per nulla inattesa la seconda guerra mondiale.

Ci sono naturalmente grandi differenze: allora non c’erano ancora i sistemi d’arma autonomi, i virus informatici in grado di controllare le dighe e le centrali nucleari, e neppure le armi atomiche nelle mani di paesi che superpotenze non sono.

Altamente infiammabile

A due giorni dalla strage di Parigi, e dopo due giorni di acute osservazioni da parte dei conduttori di talk show e dei polemisti di turno, dopo 48 ore di “ve l’avevo detto” salviniani e di “bisogna intervenire militarmente ed aumentare l’intelligence” detti un po’ da tutti è arrivata la notizia che i supersoldati freddi e determinati che hanno dato l’assalto in Francia sono gran parte francesi e belgi e che si sono coordinati online utilizzando la chat della Playstation invece che i normali canali di comunicazione web stramonitorati. Ora i sistemi di chat in tempo reale che si usano nei giochi online funzionano come chat audio e sono un mare magnum di gruppi che, mentre fanno team nella grafica del videogame in cui sono soldati e devono conquistare un avamposto o fermare un’invasione di mostri alieni, urlano tra di loro “Prendilo, ammazzalo, sparagli, corri, bastardo, muori maledetto!” e lo fanno decine di volte al minuto e sono alcuni milioni alla settimana; controllare il sistema e trarre da quel caos un’informazione che non sia drogata da “falsi positivi”, da flasi allarmi per intenderci, oggi non sembra alla portata (e parlo da esperto d’elaborazione dati). Continua a leggere “Altamente infiammabile”