Sui oltre cento candidati appena otto si sono messi in gioco accettando la candidatura a portavoce presidente. OTTO.
Troppi veti incrociati tra meetup, un mobbing nei confronti di alcuni ed una delegittimazione continua che va dai conflitti d’interesse alla precedente storia politica, dalle presunte iscrizioni a massonerie di provincia alle solite accuse di arrivismo.
E poi?
Al solito rischiamo una falsa partenza con una risicatissima rosa di nomi con pochi outsider ed un potenziale confronto a tre. Troppo poco per chi vuole e chiede la democrazia diretta.
I candidati sono tutti legittimati ma il potenziale del M5S è rimasto inespresso. E’ tutto molto ITALIANO.