La città incantata

— LA CITTA’ INCANTATA —

Stasera c’è un evento bellissimo, e si svolge in un luogo incantevole quasi quanto la città di Orvieto dove vivo. Il luogo è Bagnoregio con la sua Civita che per questi tre giorni è “La città incantata” ed ospita un raduno internazionale dedicato al fumetto.

«Detto tra noi mi sono chiesto altre volte come mai la promettente Orvieto Comics non venisse sostenuta dagli enti come invece ad un pochissimi chilometri accade con Civita e Bagnoregio.  Però stiamo parlando dello stesso Comune che ha rigettato la proposta di cittadinanza onoraria a Guccini pur organizzando il Folk Festival quindi agli sbagli ed all’inconcludenza dovremmo essere abituati. Altrimenti davvero non si spiega come mai non si sia promosso niente di simile, di livello elevato e con profilo da festival nazionale od internazionale in un centro che non manca di potenzialità od appeal.  Parlando come organizzatore del #Fumettour, ed avendo vissuto localmente anche l’esperienza dell’Orvieto Comics di Marco Cannavò, non dubito che le potenzialità di condurre un evento incentrato sull’arte e sul fumetto possa portare pubblico ed operatori del settore ad Orvieto e che possa lasciare soddisfatti organizzatori e partecipanti. La sensazione che mi porto dietro però è quella che gli interlocutori istituzionali è come se avessero le mani legate e che questo rallenti i lavori e riduca le percentuali di successo degli eventi.»

Propaganda comunale

– PROPAGANDA –

“La Nazione” in un articolo di Claudio Lattanzi nell’edizione di domenica 28 maggio espone un fatto che abbiamo notato tutti.
L’amministrazione di #Orvieto sta usando tecniche di comunicazione volte a promuovere se stessa invece che informare. Se fosse vero spiegherebbe l’accentramento di eventi di quelli a massiccia contribuzione in pochi weekend in modo da poter proporre foto con molta gente e ridurre il rischio di flop. Insomma sembra che invece di destagionalizzare preferiscano mettere il cappello sul normale flusso turistico.
Se così fosse avremmo a che fare con persone che invece di amministrare per il meglio cannibalizzano le poche forze residue per un interesse di propaganda.
Io sospendo il giudizio ma la vicenda Wine Show va sicuramente chiarita e la propaganda sul Sole 24 Ore con le “loro eccellenze” in bella foto va stigmatizzata ed onestamente giudicata insulsa e perdente. Detto questo in ultima analisi considerate che queste autodifese d’ufficio “non petite” possono anche significare che sta per saltare il banco dall’interno.

Vinile

Oggi #RecordStoreDay dedicato al #Vinile. Una volta, mi ricordo, c’era ad #Orvieto una fiera dedicata a questi dischi, e c’era gente che ci veniva apposta nonostante quel mercato fosse in contrazione.
Ora è in rimbalzo ma purtroppo non c’è nessuno in ascolto proprio qui dove le orecchie dovrebbero essere più attente.
In un mondo liquido, con la musica in bit usa e getta invece noti che nei locali pubblici in regola Siae grandi schermi e musica di sottofondo mandano i grandi classici che erano nelle #TopTen dei negozi di dischi e, soprattutto, che gli artisti più importanti e famosi oggi hanno messo in circolo nuove edizioni e #PictureDisk proprio in VINILE.

Ad Orvieto finiamo spesso a farci trovare a braghe calate sui temi più attuali.

I privati che hanno tentato, praticamente senza mezzi solo con l’impegno, il sacrificio ed il proprio indubbio talento, di rianimare per quanto possibile l’asfittica programmazione cittadina si sono demotivati quando si sono trovati abbandonati invece di vedersi sostenuti, magari nell’iniziativa di una pianificazione non spot ma pluriennale.
E peggio di tutto si sono trovati troppe volte con quei guardaspalle politici dell’amministrazione, sia nelle associazioni che nel mondo della cultura, ad accusarli di criticare e basta, di non fare nulla quando invece sono molti i progetti depositati senza seguito, senza risposta, a prendere polvere nei cassetti (io ne so qualcosa).

Politici ed intellettuali guardaspalle di una Amministrazione immobile dicono che non basta criticare, ma loro non fanno nulla e sono parte del problema.

Quando gli appelli anche nelle sedi di confronto pubblico e le linee guida, le buone pratiche da emulare sono considerati alla stregua di noie e lamentele e magari ti danno pure del fesso per averci provato, e ti trattando da sognatore che non capisce le cose concrete mentre magari altri, con merito oppure anche senza, in ogni caso in mancanza di trasparente istruttoria e pari regole (come si legge in interrogazioni relative a diversi casi) ricevono appoggi, spazi dedicati e finanziamenti.

Insomma la situazione è tutt’altro che perfetta e, secondo me ed al netto delle considerazioni politiche e della propaganda, va rilanciata e non importa chi lo faccia ma quest’inerzia di questi tre anni non lascia presagire che siano gli stessi che ci sono ora a poter migliorare le cose.