Innalzare la postura difensiva in relazione alla situazione ucraina

Stamane il CSIRT, cioè il dipartimento di Computer Security Incident Response dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), ha diramato un bollettino in cui prescrive regole e metodi per l’innalzamento delle misure di prevenzione e monitoraggio, in relazione alla crisi ucraina.

L’ACN è Autorità nazionale per la cybersicurezza, coordina i soggetti pubblici , promuove la realizzazione di azioni comuni volte a garantire la sicurezza e la resilienza cibernetica necessarie allo sviluppo digitale del Paese e persegue il conseguimento dell’autonomia strategica nazionale ed europea nel settore del digitale, in sinergia con il sistema produttivo nazionale, nonché attraverso il coinvolgimento del mondo dell’università e della ricerca.

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Life hacking. La vita tra programmazione, bug e cambio di requisiti.

Chi lavora tra coding e tecnologie che si rinnovano sempre più rapidamente acquisisce una esperienza di fondo nel trattare anche le cose che capitano nella vita di tutti i giorni con una etica ed un piglio hacker.

Innanzitutto il tentativo di modellazione e di applicazione di un pattern ad ogni singolo aspetto delle cose che si fanno.

Esempio

Prendiamo ad esempio l’ottimizzazione del percorso stradale casa lavoro inquadrato come algoritmo di routing è quasi mai conforme allo Shortest Path First del collega che viene in bicicletta oppure al Distance Vector di chi sceglie con mezzi potenti strade più ampie e veloci nelle quali può accelerare maggiormente. Gli homo technologicus che riversano la propria fiducia nei navigatori aggiornati on line e nelle Google Maps con il traffico in realtà applicano i classici algoritmi link state ma, curiosamente, sono propri questi comportamenti di chi non appartiene a quell’universo hacker che dovrebbe avere come proprio riferimento appunto la tecnologia, almeno nell’immaginario giornalistico.

Qualche coder e quasi ogni Life hacker sceglie tipicamente invece una formula diversa immaginando se stesso come un sottoinsieme e non come un singolo oggetto.

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65 anni dalla scoperta del Dna

Il DNA è la chiave di volta di ogni impalcatura vivente, in esso ne è scritta la storia e programmata ogni funzione futura e presente. il 28 febbraio 1953, quando nei laboratori di Cambridge il biologo americano James Watson e il fisico britannico Francis Crick intuirono la struttura della molecola della vita, grazie al contributo del biologo Wilkins e alle immagini ai raggi X prodotte dalla ‘dimenticata’ Rosalind Franklin. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti ed oggi promettenti tecniche come la Gene Drive schiudono le porte di quel futuro da scoprire fatto di vero e proprio hacking biologico.

Al netto di ogni considerazione di tipo etico o fantascientifico dobbiamo dire che stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione del rapporto con la vita stessa. E non solo dato che ormai su questa molecola il cui nome completo è acido desossiribonucleico si basano nuovi materiali e prodotti tangibili E questa novità era francamente inaspettata 65 anni orsono.

Quindi buon compleanno DNA.

Referendum autonomie 2017: Ombre sul voto elettronico

Anche noi abbiamo il nostro piccolo quesito referendario sull’autonomia, ed al netto di chi dice che sia solo propaganda è un esercizio democratico e va permesso e tutelato al meglio. Qui però scatta l’inghippo: nonostante un investimento notevole sul voto elettronico via tablet (che aveva lasciato dubbiosi diversi tecnici dell’infosecurity e, per quanto possa valere, il sottoscritto) sono già arrivate le dimostrazioni teoriche e pratiche della possibilità di hackerare pesantemente svolgimento e risultati della consultazione.

Personalmente aspetto i commenti dei tanti che deridevano la Rousseau del M5S e cianciavano di rischio per la democrazia. E’ vero che la critica in quella giornata ci poteva pure essere ma si trattava comunque di un ambito privato, non pubblico. Invece ci stiamo trovando a dover gestire problemini tutt’altro che piccoli su quello che è l’esercizio di un diritto costituzionale primario, che meritava tutt’altro rigore invece di essere demandato e subordinato all’acquisto di quei tablet per 23 milioni di euro.

Da vecchio ormai ex “sistemista” non posso che essere solidale con i colleghi che saranno chiamati a metterci una pezza, ed era meglio che venissero considerate prima tutte quelle loro osservazioni prima di fare la figura ampiamente anticipata in una certa serie Tv.