– RESILIENZA: Speciale sui sacchetti ortofrutta –
La polemica di questi giorni è la regolamentazione nei supermarket della cessione dei sacchetti biodegradabili perchè non può avvenire a titolo gratuito. Certo è un bene che si pensi al riciclo ed è pessimo fa ricadere i costi sui cittadini in ordine ad un sistema inelastico cioè nel quale i costi non cambiano la necessità del consumatore. In pratica è come una marca da bollo, una tassa, soldi certi, gettito prevedibile nel lungo periodo. Ecco, questo è il classico ragionamento da professore di economia che non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Per questi motivi invece perdi intere categorie di clienti e sposti su strategie alternative le scelte. Se devo prendere dieci minibuste fragili alla prima volta che mi cascano zucchine e mele mando certamente a quel paese il super e vado da mangiare da mcTizio oppure pago in più ma chiamo il fruttivendolo che mi consegna a casa. Sottolineerei che questo accade mentre stiamo istituendo invece pratiche virtuose come il vuoto a rendere. Non ti dico se vengono applicate invece delle resistenze attive come il prezzare il singolo frutto (aumentando lo spreco di carta termica, che poi ha una sua bella patina resa lucida dal Bisfenolo-A che è un maledetto interferente endocrino. Insomma non c’è niente di eco nell’agire così.)
Ognuno dei casi vorrebbe una certa analisi ed approfondimento che evidentemente, icto oculi, mentre al Governo hanno fatto con i piedi proprio come facevano ai tempi degli esodati.
“C’è l’occasione del voto, se siete a favore di un ambiente sano e di un commercio che sia servizio fatevi il piacere di seguire, sostenere e. votare il Movimento”