Resilienza: buone pratiche antispreco sui riscaldamenti 7/10
Impianti di riscaldamento innovativi.
Se l’impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne la sostituzione ad esempio con le nuove caldaie a condensazione, le pompe di calore, o con impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata con un impianto fotovoltaico.
Nel dettaglio la caldaia a condensazione, invece, recupera e sfrutta tutto il calore contenuto nei fumi di scarico e del vapore acqueo trasformandolo in energia, consentendo di adoperare una risorsa energetica in più che, con una caldaia normale, andrebbe dispersa nell’atmosfera. Differenza notevole rispetto alle vecchie caldaie a gas.
In alcune case è invece possibile installare pompe di calore che, sfruttando sorgenti esterne, come aria, acqua o suolo, scambiano energia termica. L’energia prodotta può essere utilizzata per riscaldare, raffrescare e per produrre acqua calda. Si parla di impianto geotermico, il più diffuso tra le applicazioni della pompa di calore, quando la sorgente di scambio termico è nel sottosuolo che ad 80-100 metri di profondità nel sottosuolo la temperatura del terreno è costante a circa 14°C e questo permette di estrarre calore d’inverno e di cederne d’estate. Il mezzo di trasmissione è il circuito dove passa il fluido che assorbe energia da un primo scambiatore e la cede a un secondo, dopo essere passato da compressore (elettrico) che aggiunge ulteriore energia. Invertendo il senso del ciclo degli scambiatori è possibile il funzionamento sia in riscaldamento sia in climatizzazione fresca.
Anche in questi casi si può usufruire della detrazione fiscale del 65% in caso di intervento complessivo di riqualificazione energetica o del 50% per una semplice ristrutturazione edilizia.