Candidato Silvio TORRE

C’è anche il mio nome tra quelli della lista che il Movimento 5 Stelle propone per il Senato. Martedì 16 gennaio e mercoledì 17 voteremo su Rousseau per le nostre parlamentarie, filtro iniziale per decidere chi sarà candidato alle prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018. Anche se hai già un’idea su chi votare ti propongo di considerarmi come possibile alternativa.


silvio (stage)Silvio Torre, Candidato
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VOTAMI su ROUSSEAU


I prossimi passi.

Tutti gli iscritti al MoVimento 5 Stelle sono chiamati ad una scelta serissima visto che stavolta, numeri alla mano, abbiamo davvero al possibilità di andare a governare questo paese. Però saremo in grado di farlo? Oppure hanno ragione quelli che ci richiamano dicendo che manchiamo di competenza o di esperienza?

E’ una domanda giusta ma la risposta è semplice: se il governo dei “tecnici” competenti  ha fatto dei veri e propri disastri è davvero la mancanza di competenza il problema? Se gli esperti che sono in Parlamento da vent’anni non hanno fatto nulla me scostarci dalla penultima o terzultima posizione in Europa è la mancanza di esperienza un problema? La verità è che abbiamo un programma e le competenze per seguirlo ci sono da un pezzo. Inoltre, se leggiamo cosa ne pensava Benedetto Croce che fu un grande del nostro passato, scopriremo che la dote necessaria per fare una politica di servizio ed onesta è proprio quella di essere persone dedite al servizio ed oneste. A questo ci voglio aggiungere una cosa.

Bisogna saper declinare il programma nazionale nella realtà locale.

Io nel Movimento sono uno di quelli della prima ora, quelli che vengono chiamati a volte attivisti, in altri momenti additati come grillini, tuttavia ritengo di essere semplicemente un cittadino che ha con impegno contribuito a fare la differenza nel proprio territorio (verifica su Rousseau)  ottenendo ben più di qualche successo, pur essendo un semplice cittadino attivo.


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VOTAMI SUBITO su ROUSSEAU


Grazie per aver letto fino a qui e, se vorrai, spero di avere l’onore di essere un portavoce del M5S. Quindi ti invito a cercarmi già adesso su ROUSSEAU e considerarmi come possibile prima scelta o come preferenza alternativa.

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Al Parlamento Europeo con il VicePresidente Fabio Massimo Castaldo, sala della Plenaria (nella foto sono quello grosso che porta la bandiera del Movimento)

Cartolina da “Lo Stato dei Comuni”

– IL PRESENTE ED IL FUTURO DEI COMUNI –

Sono cambiate tante cose dagli anni passati qui in Italia ed altrove nel mondo globalizzato, ma una delle caratteristiche formidabili di questa nostra Italia è che così come l’economia reali, non la finanza od i bitcoin, è fatta di piccole e medie imprese capaci, creative e concrete così il nostro Stato è essenzialmente basato sui nostri Comuni. Sono i territori e le città, con le loro storie e le diverse culture radicatissime, che costituiscono le terminazioni sensibili e le fonti di pensiero che ci hanno resi grandi nel mondo, famosi ed imitati. Partendo da queste considerazioni e con un gioco di parole grazie alla deputata Laura Castelliabbiamo fatto il punto sulla situazione attuale dello Stato dei Comuni a Montecitorio, presso le aule della Camera dei Deputati.

Ovviamente il bilancio, presentato da ospiti di altissimo profilo e testimonianze di amministratori di diverse “fedi politiche, ha luci e qualche ombra davvero scura come quella che sono 9 i miliardi dreanati via dalle nostre città, dai servizi essenziali, per far fronte a vario titolo alle esigenze richiamate dallo Stato.  Per questo le domande chi ci siamo posti sono state relative al come sono cambiati i Comuni italiani in questi anni e quali sfide sono stati chiamati ad affrontare. Vedete il nostro “Stato dei Comuni” è costituito da 8092 amministrazioni che ne rappresentano storicamente molto più dell’unità di cittadini dentro alcuni determinati confini geografici. I cambiamenti del Paese sono la sommatoria e lo specchio dei cambiamenti delle municipalità italiane. Ma a volte sono anche il contrario: sono il risultato di ciò che si decide nel nostro Paese. Crisi economica, riforme costituzionali, vecchie e nuove popolazioni, cambi di norme, hanno attraversato i Comuni italiani lasciando, in particolare negli ultimi anni, tracce di un futuro che spesso è faticoso e complesso oltre che di storia e di partecipazione collettiva alla vita democratica.

Tra tutti forse l’intervento del mio conterraneo Luigi de Magistris è stato il più appassionato ed anche quello “politicamente” più interessante, essendo basato sulla gerarchia delle fonti del diritto e sulla prevalenza della Costituzione sulle normative ordinarie, incluso quelle contabili, cioè della prevalenza dei diritti sulle regole burocratiche. Ho avuto anche la fortuna di poterlo seguire con Stefano Lucidi (Senatore facente parte proprio della Commissione Affari Costituzionali) e Lucia Vergaglia che collabora con le cattedre di diritto pubblico e comunitario dell’Università di Napoli.

Invece l’intervento più vicino a ciò che sarà necessario fare per la città di Orvieto dove vivo e nel mio piccolo provo a fare attività politica, lo ha tenuto il professor Delfino dell’Arconet, l’ente che si occupa dell’armonizzazione contabile degli enti territoriali. Il “bilancio” comunale armonizzato ha preso il via quest’anno da noi e si vede da subito il gap, la distanza tra la politica vera ed una dirigenza (e responsabili funzioni) del comune che invece rispondono ad una impostazione procedurale. In mezzo, vabbè, la decaduta figura di un’ormai ex assessore che cerca di intestarsi ogni merito possibile mentre ha soprattutto, e lo vedremo, tante responsabilità tra cui anche le mancate attuazioni di iniziative approvate dal Consiglio Comunale.

Chiara Appendino sulla democrazia diretta nei territori e poi Luigi di Maio hanno fatto gli interventi di chiusura con il piglio carismatico ed istituzionale che li contraddistingue. Se vi va qui di seguito c’è tutto l’incontro.

Cosa manca ancora? Ah già, la cartolina con i portavoce della regione Umbria. Eccola qui.